sabato 6 settembre 2014

Ieri a Monfalcone sul rigassificatore Smart Gas


HO DETTO ANCH'IO LA MIA, SPIEGANDO A VESCOVINI I PERCHE' DELLE MIE PERPLESSITA'

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/09/06/news/vescovini-smart-gas-non-e-il-diavolo-1.9881675


...e questo il mio intervento, che avevo preparato scritto anche perche' non si tornasse a raccontare balle su quanto avessi detto...



Sono Aurelio Juri di Koper, che in italiano fa CAPODISTRIA! Ex doganiere, ex giornalista, ex sindaco, ex parlamentare, anche europeo, pensionato, per qualcuno politicante, certamente non potente. Anzi, una vechia scartoffia, come le chiama Vescovini, che si e' messa da parte da sola. Per qualche anno ho collaborato comunque col Tavolo Tecnico Rigassificatori.
Ringrazio il dottor Vescovini per l' invito e per aver aggiustato il tono della conversazione nei miei confronti. Lo invito a farlo anche con gli altri obiettori al progetto in discussione.
Dunque, seguo, da politico e cittadino ovviamente, non da tecnico, il problema rigassificatori nel nostro golfo fin dal 2006, da quando apparve la notizia su Zaule - all'epoca ero ancora al parlamento di Lubiana – notizia che ci costrinse, vista l'ubicazione ad un tiro di schioppo dal territorio nazionale, a discuterne, a commissionare uno studio interdisciplinare sotto la direzione dell'Istituto »Jožef Štefan«, a dedicarvici ben due sedute plenarie e a concludere che li, a Zaule, il rigassificatore on-shore della Gas Natural, come anche quello off-shore che l'Endesa, altra compagnia spagnola, voleva fare in mare fra Isola e Grado, non ci stavano. Inevitabili e indiscutibili l'impatto ambientale tranfrontaliero e i rischi alla sicurezza. Al governo demmo l'ordine di aprire la questione con Roma. Cosa poi fatta, ma mai conclusa… E se Zaule oggi non ha ottenuto le grazie della Commissione europea, non significa che sia anche affossato. In piu' ora questa nuova sfida.
Comunque, da subito 4 premesse che dovremmo condividere:
-         Il metano ci serve e non possiamo dipendere solo da quello russo, per questo anche l'insistere dell'UE su un ulteriore impianto - Porto Viro ci sta gia' - nell'Alto Adriatico,
-         Servono anche nuove opportunita' di lavoro, ovunque!
-         L'inquinamento non riconosce i confini,
-         Le acque del Golfo di Trieste non hanno connotazione etnica o statuale e son comuni.
Detto questo, le rispiego, dottor Vescovini, e lo faccio a tutti i disinformati, visto che la mia risposta pubblica non e' bastata, che ad Aurisina ho parlato in ITALIANO ed ho portato in sloveno solo un breve saluto, ad un'aula ove lo sloveno e' di casa come lo e' l'italiano. A proposito, apprezzo il fatto che abbia assicurato oggi la traduzione simultanea nelle due lingue.
E cosa ho detto ad Aurisina? Neanche una parola sull' escavo del porto di Monfalcone, come da lei sostenuto sul Piccolo, e neppure sul fatto che il rigassificatore della Smart gas fosse a ciclo aperto. Per il porto di casa mia ho ricordato soltanto che il rigassificatore di GNL a terra, per altro a ciclo chiuso come il vostro, li' l'abbiamo rifiutato, anzi, ne abbiamo rifiutati due: nel '93 quando voleva portarcelo a Punta Grossa una compagnia americana, di cui non ricordo il nome, e qualche anno fa quello che la tedesca TGE proponeva di impiantare al limite del porto. Ho ricordato cioe' che le metaniere fin sotto casa, con tutti i rischi che il loro attracco in riva e il travaso del gas comportano, non le vogliamo. Tutto qua.
Per il resto ho riferito ad Aurisina in breve sulle conclusioni del Tavolo tecnico rigassificatori circa l'impianto di Zaule, che hanno corroborato le perplessita' e i timori gia' manifestati dallo studio sloveno di 8 anni or sono, e che ad avviso di molti sono applicabili, in buona parte, anche a qualsiasi altro terminal del genere, a ciclo aperto o chiuso, che si voglia installare a terra se in comprensori come quello del Golfo di Trieste, con fondali bassi e pregni di sostanze tossiche (vedi il mercurio) con un'attivita' portuale gia' di per se' intensa (ben tre porti i nostri) con molta altra navigazione che l'arrivo delle gasiere ovunque penalizza, con una costa densamente popolata e colma di altre attivita' economiche, anche a rischio. Che la Smart Gas proponga ora un qualcosa di sicuro lo smentiscono i Vigili del fuoco. Lo definiscono »Un impianto per sua natura a rischio di incidente rilevante«!
Ed ho ricordato che ci sono soluzioni alternative per assicurarci il metano, per creare nuovi posti di lavoro e salvarne 10 mila o piu': i rigassificatori off-shore fissi o galeggianti in alto mare e in acque profonde, che non e' il caso del nostro golfo, con impatto sull'ambiente e rischi alla sicurezza degli altri utenti del mare, ridotti al minimo.
Chi ancora nell' Unione europea o nel mondo progredito costruisce rigassificatori di GNL a terra in zone abitate? Mi risulta che anche gli Small Scale Terminals in Norvegia e altrove siano lontani dagli insediamenti urbani ed in acque piu' profonde. Come lo e' per altro il sito di Veglia in Croazia.
E prima di chiudere una domanda ancora che non riguarda lei, Vescovini, quanto i nostri due governi, ma anche la Regione: perche' non si apre un tavolo comune, esteso anche alla Croazia, per discutere di come e dove portare il metano in Alto Adriatico, a costi quanto piu' bassi,  e soddisfare cosi' sia il programma di priorita' intrastrutturali europeo, sia il fabbisogno locale di metano e di posti di lavoro, sia la pretesa di sicurezza e ambiente non ulteriormente oberato da fattori di rischio che chi qui vive giustificatamente pone?
Chiudo: M'ha rimproverato, caro Vescovini, di difendere, da italiano, la minoranza slovena. Al di la' del fatto che questo non puo' essere un peccato, anzi - fra minoranze e' giusto esser solidali - cerco semplicemente di difendere la civilta' e la dignita' di questa territorio. Dovremmo farlo tutti e il clima si farebbe decisamente piu' sereno, disteso e produttivo.
Grazie dell'attenzione.             

Aggiungo il video della serata, un tantino raccorciato e manipolato. Prima c'era la versione completa della serata che evidentemente Vescovini ha preferito sostituire con questa e mascherare cosi' le sue battute alquanto irriguardose nei confronti di taluni critici.... Non si fa cosi', Vescovini! Rimetta su Youtube il video completo. Se ben ricordo, 2 ore e passa! Ha tagliato piu' della meta'. Non si fa cosi', Vescovini! 

https://www.youtube.com/watch?v=oxZZWkuTzdo

Ma rovistando un tantino ho recuperato anche il video integrale...

https://www.youtube.com/watch?v=Y6lp4qHm0hE 


Interpellato successivamente dai media, ho dichiarato piu' o meno quanto segue:

L'impianto della Smart Gas risulta indubbiamente meno pericoloso di quello di Zaule (per dimensioni, ciclo chiuso e prevista tecnica di escavo del porto), ma ciononostante i rischi restano. Mi spiace che Vescovini non presti ascolto alle alternative piu' sicure (off shore fissi o galleggianti in alto mare a acque piu' profonde, gasiere con rigassificatore a bordo, serbatoi interrati ecc...) e che i nostri due governi continuino a ignorare gli appelli per un tavolo comune esteso anche alla Croazia al quale discutere di come e dove portare il GNL nell'Alto Adriatico. Alla notizia che anche il porto di Capodistria, per una direttiva europea, dovra' fornirsi entro il 2020 di qualche serbatoio di metano per assicurare alle navi con motori dual-fuel (gasolio-metano) il pieno, non posso che prenderne atto. Anche se non ci fosse l'UE, se questo tipo di navi, indiscutibilmente meno inquinanti di quelle a nafta, arriveranno anche da noi, bisognera' rifornirle. Solo cosi' il nostro porto conservera' concorrenzialita'.     


Che poi qualcuno (PlanetTV) abbia pubblicato solo la parte in cui riconosco all' impianto di Monfalcone meno pericolosita' rispetto a Zaule, amen....             

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