LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA CAN DI CAPODISTRIA, FULVIO RIHTER
Spettabile presidente,
Caro Fulvio,
Sono rimasto
spiacevolmente sorpreso dal tuo attacco al nostro nuovo sindaco, Aleš Bržan,
per non aver obbedito a quanto dall'istituzione che presiedi deciso circa la
nomina del vicesindaco che indicate in Alberto Scheriani. Legittima la vostra
proposta e, se vogliamo, pretesa, ma solo opzionale rispetto al diritto di scelta
che e' esclusivo del sindaco. L'unico vincolo che la legge e lo statuto
comunale gli impongono e' di dover scegliere fra uno dei tre membri del
Consiglio comunale eletti dalle liste particolari degli appartenenti alla
comunita' nazionale italiana. Quanto da te citato a sostegno della vostra
delibera non sta ne' in cielo ne in terra. Sulla nomina del vicesindaco
giuridicamente la CAN non ha ruolo. Che i connazionali si siano mossi con tale
prassi anche a Isola e Pirano, ben fatto, ma la scelta definitiva spetta
comunque al sindaco e a nessun altro. Neanche il Consiglio comunale si esprime
in merito (art. 45 dello Statuto comunale!) E' il sindaco che nomina ed e'
sempre lui che dimette il o i suoi vice.
Se cosi' non fosse,
ovvero dipendesse tutto, per quanto attiene ai diritti e agli interessi, ovvero
alla posizione della Comunità' nazionale italiana, dal volere, chiamiamola
»soggettività'« della CAN, allora avremmo una lista unica con 3 o piu' nomi,
per le elezioni al Consiglio comunale, legittimata dalla CAN stessa, e
non più' liste autonome. Mi risulta che ve ne siano state due alle ultime
elezioni, ma solo una sponsorizzata dalla CAN e come tale anche vincente con
due consiglieri eletti contro uno della lista concorrente.
Queste cose te le
dico perché' a stendere la prima bozza dello statuto comunale e' stata la
mia squadra nel 1994, quando si e' passati dall'ordinamento comunale socialista
a quello attuale. Si, all'Assemblea comunale di allora, predecessore del
Consiglio comunale, la CAN aveva e come ruolo, sulla toponomastica addirittura
in veste di »quarta camera«. Dopo di che le si e' conservato un ruolo
significativo anche nella nuova strutturazione e non dubito che il nuovo
sindaco si permettera' di ignorarlo (art. 104 e 105), ma riguardo al o alla vicesindaco
lasciate che faccia la sua scelta in piena liberta' e autonomia. Non potete
imporgli un nome di cui non possa aver fiducia. Il vice e' il suo primo
e più' stretto collaboratore, colui che lo sostituisce, che ne fa le veci,
che puo' venir anche sostituito nel momento in cui non segua le indicazioni e
la delega del capo.
Queste cose, caro
Fulvio, dovresti saperle, conoscere quanto di preciso scritto nello
statuto comunale, non appigliarti a disposizioni generiche tipo: »Il Consiglio
della CAN da l'assenso ad…. altri atti del comune che regolano le questioni
riguardanti l'attuazione dei diritti particolari esclusivamente
della comunità' nazionale italiana e dei suoi appartenenti«. L'atto della
nomina dei vicesindaci non e' lasciato alla mercé' delle interpretazioni
della citata disposizione, ma molto ben precisato nell'art. 45!
E, consentimi, una
riflessione finale, tutta personale. Non ti pare che dopo 16 anni, e se non
erro, lo era già' prima sotto i sindaci Fister e Pucer, vi sia un bisogno
di ricambio anche del vicesindaco italiano, con la nomina, finalmente, di una
donna a rivestire questo ruolo?
Con ossequi.
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